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Il mio sito web WordPress è professionale? Guida alla valutazione.23 min. di lettura

ottimizzazione SEO WordPress

Veniamo ora alla SEO.
Riuscire a parlare di un argomento come la SEO in poche righe è sicuramente un’impresa ardua e non vorrei far avere qualche malore o mancamento a SEO professionisti…  ma proprio allacciandomi a questa figura trovo alquanto discutibile se non proprio un grave errore considerare la SEO  come qualcosa che “si aggiunge dopo lo sviluppo” mentre anche l’ottimizzazione “on site” è molto importante per non dire fondamentale per un corretto posizionamento.

Come verificare se il proprio sito è stato ottimizzato, anche a livello basico, a livello SEO?

Iniziamo considerando che, il posizionamento del sito web, è influenzato da diversi parametri, alcuni dei quali sono direttamente connessi ad argomenti precedentemente trattati (come il GDPR) e altri che saranno approfonditi nella guida, tra cui usabilità, performance, sicurezza, eccetera.

In linea di massima influenzano il posizionamento organico:

  • Struttura del sito / codice.
  • Tempi di caricamento, performance del sito.
  • Qualità e unicità dei contenuti o, per dirla come il “vecchio” Bills Gates, “Content Is King”.
  • La presenza di Meta Tag ottimizzati.
  • La presenza del certificato SSL (oltretutto obbligatorio, ai fini GDPR, dal 01 Gennaio 2017).
  • Design responsive/mobile  friendly: Google, da Marzo 2023, utilizza la versione mobile di un sito web per determinare il suo posizionamento nei risultati di ricerca.
  • Autorevolezza e anzianità del nome a dominio: se la prima viene acquisita nel tempo per l’autorevolezza si collega quasi sempre alla qualità dei contenuti.
  • Link in ingresso: Google “ragiona”  che, in linea di massima, più un sito ha contenuti di qualità più è probabile che altre fonti lo citino ottenendo link “follow” (significa “seguire” in Inglese) in ingresso (che aumentano “l’autorevolezza” del dominio)
    I link in ingresso devono essere di buona qualità… con grave smacco dei sedicenti SEO che acquistano 10.000 link dall’ India promettendo miglioramenti di posizionamento quando, invece, stanno peggiorando la situazione.
  • Ultimo, ma non certo per importanza, la ricerca di keywords adeguate al proprio settore!

Come si può dedurre, il posizionamento non segue una logica semplice del tipo “2+2=4”, ma piuttosto rappresenta un intricato intreccio di vari fattori.
Pertanto, ribadisco che chiunque si dedichi allo sviluppo di un sito web, considerando la SEO come un elemento “a sé stante”, non può essere considerato un professionista

Alcuni tools online utili per effettuare i test:

Il primo è offerto direttamente da “mamma Google”, il secondo è dedicato esclusivamente al discorso performance mentre l’ultimo è il più dedicato alla SEO.

Un piccolo “trucco” per verificare come è indicizzato il vostro sito su Google è utilizzare il seguente comando site: “site:https://nomesito.ext -snippet”

Il risultato sarà una lista di tutte le pagine del sito web indicizzate su Google, con il tag title e description di ciascuna pagina.

Vediamo, ora, di approfondire punto per punto: 

Basando questa guida su WordPress sarebbe più corretto parlare della scelta del tema e plugin in quanto WordPress “nudo e crudo” è sicuramente valido a livello di codice.

I problemi nascono quando si vanno a scegliere temi o plugin non adeguati.

Ho messo assieme anche il discorso “performance” perché è strettamente correlato anche se verrà approfondito nel prossimo capitolo.

Google ha dichiarato che la velocità di caricamento è un fattore di ranking importante in diversi post sul suo blog ufficiale.
Ad esempio, in un articolo del 2018, Google ha dichiarato che “la velocità di caricamento è un fattore importante per l’esperienza utente e può anche influire sul posizionamento del sito web nei risultati di ricerca”.

In un altro post del 2020, Google ha affermato che “i siti web che si caricano in più di 3 secondi possono essere penalizzati nei risultati di ricerca”.

Queste dichiarazioni indicano chiaramente che Google considera la velocità di caricamento come un fattore importante per la SEO pertanto se il proprio sito web è particolarmente lento, soprattutto da mobile, potete stare certi che di “professionale” ha poco!

Inoltre, in caso di e-commerce, più un sito è lento e più si perdono potenziali acquirenti.

Ovviamente, anche se sembra abbastanza assurdo doverlo ricordare nel 2023/2024, il sito deve essere completamente responsive!
Cosa significa? Un sito responsive si adegua automaticamente alle caratteristiche del dispositivo su cui viene visualizzato, garantendo una buona esperienza utente sia su computer desktop che su tablet e smartphone.

Altro importantissimo e fondamentale fattore nel posizionamento sono i contenuti del sito!
Oltre ad un discorso prettamente legale (copiare i contenuti altrui è illegale oltre che eticamente riprovevole…) i contenuti dovranno essere:

  • Originali: guai ai “copia/incollatori”.
  • Pertinenti: realizzati in maniera specifica per il sito web e utilizzando delle keywords che possano avvicinare nuovi potenziali visitatori/clienti.
  • Scritti in maniera corretta: si, Google tiene conto anche di eventuali errori ortografici/grammaticali.
  • Foto/immagini: come per i testi non potranno essere prelevate online senza attenzione (già visto più volte nuovi clienti a cui era stata notificata richieste di rimborsi economici per violazione del copyright).
  • Tag fondamentali: ogni pagina dovrà avere ALMENO H1, tag Title, tag Description, url ottimizzata, tag alt sulle immagini.

 

Partiamo subito con una nota importante: se avevate un nome a dominio “storico”, magari registrato da 5, 10 o più anni e l’agenzia/professionista hanno consigliato di cambiarlo senza dare una spiegazione molto ma MOLTO esaustiva state certi che siete incappati in qualche “scappato di casa” che, probabilmente, non sa nemmeno come trasferire un dominio!

Alcuni esperti SEO ritengono che l’anzianità del dominio sia un fattore importante per la SEO, anche a parità di qualità del contenuto.
Sostengono che i domini più vecchi hanno più probabilità di essere considerati autorevoli da Google, e quindi di classificarsi meglio nei risultati di ricerca.

Altri esperti SEO ritengono invece che l’anzianità del dominio sia un fattore meno importante per la SEO, e che la qualità dei contenuti sia il fattore più importante.
Sostengono che un sito web con contenuti di alta qualità può classificarsi bene nei risultati di ricerca anche se ha una registrazione recente.

In realtà, la verità è, probabilmente, una via di mezzo.
L’anzianità del dominio può essere un fattore positivo per la SEO, ma non è un fattore decisivo.
Un sito web con contenuti di alta qualità e una struttura del sito ben ottimizzata può classificarsi bene nei risultati di ricerca anche se ha una registrazione recente.

Ecco alcuni motivi per cui un dominio più anziano potrebbe avere più visibilità a parità di qualità del contenuto:

  • I domini più vecchi hanno più probabilità di avere un profilo di backlink più forte.
    I backlink sono collegamenti da altri siti web al proprio sito web: Google considera i backlink come un segnale di autorità.
  • I domini più vecchi hanno più probabilità di avere un buon posizionamento per le parole chiave di lunga coda.
    Le parole chiave di lunga coda sono parole o frasi che hanno meno ricerche mensili rispetto alle parole chiave di coda corta.
  • I domini più vecchi hanno più probabilità di essere indicizzati da Google.
    Google può impiegare del tempo per indicizzare un nuovo sito web.

La scelta del nome a dominio è importante? 
Assolutamente si! Per questo un serio professionista dovrebbe aiutare nella valutazione e scelta del nome a dominio.

Bisogna valutare se:

  • affidarsi semplicemente al marchio (esempio: www.marchio.it).
  • scegliere  marchio + settore merceologico (esempio: scarpemarchio.it) 
  • valutare un nome a dominio “localizzato” del tipo marchio+luogo (esempio marchiomilano.it) o, allacciandosi all’esempio precedente, marchio+settore+luogo (esempio scarpemarchiomilano.it)
  • puntare tutto sulle keywords (esempio negozioscarpeamilano.it)

Da un lato, alcuni esperti SEO sostengono che includere la keywords di riferimento nel dominio è un fattore importante per la SEO: Google considererebbe il nome a dominio come un segnale di pertinenza, quindi un nome a dominio che include la keywords di riferimento potrebbe aiutare il sito web a classificarsi meglio per le ricerche correlate.

Dall’altro lato, altri esperti SEO sostengono che includere la keywords di riferimento nel dominio non è così determinante per la SEO e che altri fattori, come la qualità dei contenuti, la struttura del sito e la sicurezza, sono più importanti.

In definitiva, la decisione se includere o meno la keywords di riferimento nel dominio è una decisione che dipende dalle proprie esigenze e obiettivi specifici.
Se si è interessati a migliorare il posizionamento del proprio sito web per una determinata keywords, includere la keywords di riferimento nel dominio può essere una buona idea.
Tuttavia, se si è più interessati a costruire un marchio forte, potrebbe essere meglio scegliere un nome a dominio che sia pertinente al settore ma non includa la keywords di riferimento.


Veniamo, infine, a una breve panoramica sul discorso su backlink e keywords.

I backlink sono collegamenti da altri siti web al proprio sito web.
Google considera i backlink come un segnale di autorità, quindi più un sito web ha backlink da siti web autorevoli, più è probabile che si classifichi bene nei risultati di ricerca.

Le keywords  (o parole chiave in Italiano) sono le parole o le frasi che le persone utilizzano per cercare informazioni su Internet.
Sono fondamentali per l’ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO), in quanto aiutano i motori di ricerca a comprendere di cosa tratta il tuo sito web e a posizionarlo più in alto nei risultati di ricerca.

Le due tipologie di backlink:
Follow: questi backlink dicono a Google di seguire il link e di trasferire l’autorevolezza dal sito web che fa il link al sito web che riceve il link.
Nofollow: questi backlink dicono a Google di non seguire il link e di non trasferire l’autorevolezza.

I backlink di buona qualità sono quelli che provengono da siti web pertinenti al proprio settore e che hanno un buon traffico.
Questi backlink sono più probabili di essere visti da Google come segnali di autorità.

I backlink di bassa qualità sono quelli che provengono da siti web non pertinenti al proprio settore o che hanno un traffico scarso.
Questi backlink possono addirittura danneggiare il posizionamento del sito web.

Esistono, principalmente, due tipi di parole chiave:
Parole chiave a coda corta (short tail keywords): sono parole o frasi brevi e generiche, come “scarpe” o “viaggi”.
Sono solitamente più competitive, in quanto sono utilizzate da molti siti web diversi ma anche più “generaliste”.

Parole chiave a coda lunga (long tail keywords): sono parole o frasi più lunghe e specifiche, come “scarpe da ginnastica per uomo” o “viaggi in Europa economici”.
Sono meno competitive, in quanto sono utilizzate da meno siti web ma allo stesso tempo permettono di selezionare un target di riferimento più mirato.

La scelta delle keywords e dei backlink.
La correlazione tra keyword e backlink è quindi evidente.
I backlink da siti web autorevoli che contengono keyword pertinenti per la propria attività possono aiutare a migliorare il posizionamento del proprio sito web nei risultati di ricerca.

Per tanto la loro scelta dovrebbe tenere conto di:

  • pubblico di destinazione e settore merceologico
  • concorrenza
  • intento di ricerca
  • in caso di attività con sede fisica anche l’area geogfrafica.

La ricerca delle keywords più adeguate dovrebbe essere una preoccupazione della web agency/webmaster… ma esistono dei tools per la ricerca delle parole chiave?
Certo ecco alcune risorse utili:

  • Google Keyword Planner (bisogna attivare un account su Google ads per avere l’accesso)
    Questo strumento è fornito da Google ed è un’ottima risorsa per iniziare: consente di trovare keywords rilevanti per la propria attività e di vedere il volume di ricerca e la concorrenza.
  • Google Trends
    Questo strumento consente di vedere come le keywords cambiano nel tempo e in base alla posizione.
  • Answer the Public
    Questo strumento consente di vedere quali domande le persone pongono su un determinato argomento.

Come avete visto la SEO è moooolto “vasta”… se durante lo sviluppo del sito non è stato fatto niente di tutto questo e facendo alcune rapide verifiche non esiste alcune ottimizzazione… beh il sito è tutto tranne che professionale!

Nota di fondamentale importanza sul discorso SEO: NESSUNO e ribadisco nessuno che sia un professionista degno di tale nome può “garantire” la prima posizione su Google!
State ben attenti se vi hanno proposto qualsiasi “pacchetto miracoloso” che potrebbe rivelarsi… un altro tipo di pacco!

Nel prossimo capitolo approfondiremo performance e Core Web Vitals di Google.

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Gianluca Molina

Gianluca Molina

Webmaster specializzato in WordPress, ideatore e fondatore del sito WebePc. Mi occupo di WordPress, SEO e consulenza collaborando con molti siti web del settore e numerosi gruppi su Facebook. Hai bisogno di aiuto? contattami

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